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IL NOSTRO MESSAGGIO DI SPERANZA AFFIDATO A PAPA FRANCESCO

Volevamo condividere con voi la lettera che abbiamo scritto e consegnato a Papa Francesco per lasciare a chiunque voglia un po’ di quella speranza che ci è stata donata INSIEME AL LAVORETTO CHE I GUERRIERI HANNO DONATO AL PAPA DURANTE L'UDIENZA PRIVATA DEL 24.01.18


Santo Padre,se Dio vorrà, avra’ questa lettera tra le Sue mani 
Siamo un gruppo di mamme e papà orfani di figli dell’ Associazione Angeli guerrieri della terra dei fuochi onlus.
Veniamo dalle periferie tra Napoli e Caserta e abbiamo visto morire i nostri figli di cancro acquisendo, dopo la loro morte, la consapevolezza di averli fatti nascere e crescere in una terra dipinta da Dio e distrutta dalla stoltezza umana.
Siamo già stati in Piazza San Pietro in udienza a maggio 2014 insieme a tante anime provenienti dalle nostre terre, stringendo tra le mani le foto di troppi bimbi morti di cancro , affidandoLe la speranza che quelle morti non fossero vane e che si potesse fare qualcosa per sanare le nostre terre...
Padre, quanta rabbia attanagliava i nostri cuori in quei giorni, quanta sete di giustizia che sfociava a tratti in desiderio di vendetta....quanta impotenza inghiottiva le nostre poche forze, quanto rumore intorno a quel dolore penetrante e asfissiante, che trafiggeva le nostre anime togliendoci il respiro.
Quante domande tuttora senza risposta hanno riempito notti insonni e giorni senza futuro: un figlio che va via per sempre e’ il domani che non torna più 
La parte più bella di noi genitori quel giorno orrendo, è stata lasciata agonizzante sul ciglio di una strada deserta, dove solo l’ amore di Dio avrebbe potuto operare 
Un Dio verso il quale abbiamo provato sentimenti contrastanti, che è rimasto in silenzio mentre nelle vite delle nostre creature si compiva il più abominevole dei reati, lasciando apparentemente inascoltate le nostre suppliche di guarigione.
Anche la preghiera di quel giorno di quasi quattro anni fa in piazza San Pietro di dare un senso a questo dolore e’ rimasta apparentemente inascoltata: da noi NULLA è cambiato e l’ uomo continua a distruggere il mondo e non solo le nostre terre e il cancro infantile miete ogni giorno sempre più vittime in ogni angolo della terra.
Ma dentro di noi, Dio ha compiuto il più bello e inaspettato dei miracoli
A distanza di anni, mercoledì prossimo saremo di nuovo in piazza San Pietro, questa volta come accompagnatrici di un gruppo di 27 guerrieri e famiglie che stanno lottando contro il mostro, per dare loro la speranza di poterLa abbracciare.
Da questo dolore immane che ci accomuna è nata, prima una grande amicizia tra noi mamme e papà, poi questa associazione che definiamo famiglia allargata, che accoglie, abbraccia, conforta, sostiene chi oggi è costretto a vivere la malattia di un bimbo o adolescente, un esercito contagioso di solidarietà che riceve l’ amore e la forza di tante anime.
Mercoledì in piazza San Pietro si compirà di nuovo il miracolo silenzioso di cui Dio ci ha fatto dono, i nostri cuori guariti dall’ odio e da quel rumore che ci impediva di ascoltare la voce di Dio e dei nostri angeli, parleranno di altre storie, affideranno alla buona volontà di tanti fratelli, le vite di altre famiglie, pregheranno per nuove guarigioni senza recriminazioni, senza amarezza.
Il tempo non è riuscito a rubare neppure un pezzettino di quel dolore che custodiamo gelosamente nel tempio del nostro cuore, ma la morte dei nostri piccoli non è stata vana.
Per vie diverse, inaspettate e imperscrutabili, siamo inconsapevolmente diventati strumenti inutili della infinita misericordia di Dio, quella misericordia che ci ha innalzato, da vermi striscianti nel deserto, a portatori di speranza.
Siamo la dimostrazione vivente e quotidiana della resurrezione dei nostri figli e delle nostre anime da quel buio nero che non ha avuto il potere di inghiottirci.
Dio ha scommesso su di noi mentre nessuno, neppure noi stessi, avremmo mai osato farlo.
La nostra fede vacillerà ancora, cadremo domani dinanzi alla sofferenza che senza risposta, al sacrificio di un nuovo angelo, ma siamo certi che Dio ci risolleverà ancora, che sapremo essere l’ uno il cirenero degli altri, forza e speranza per chiunque voglia accoglierci perché, eccezione fatta per quel silenzio nel giorno più brutto, Dio non smetterà mai di parlarci fino al giorno in cui ritroveremo in quel abbraccio eterno, chi continua a mancarci tantissimo, ma continua a tenerci invisibilmente per mano.
Di questa misericordia volevamo affidare nelle Sue mani una piccola testimonianza, ripagando in minima parte un po’ di quella speranza che Lei oggi rappresenta per i bambini che saranno in piazza con noi e per quelli che sono nei nostri ospedali 
Venga, Padre,a benedire le nostre terre, ad accarezzare i bambini del Santobono Pausillipon e del Policlinico di Napoli.
Qualche bimbo ha definito la Sua carezza, “la medicina speciale di cui hanno tanto bisogno”, nulla altro da aggiungere a tanta purezza 
Noi continueremo a pregare per Lei, certi che lei continuerà a pregare per noi, per la nostra terra e per i nostri figli tra cielo e terra

Le mamma e i papà di Angeli guerrieri della terra dei fuochi

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La storia di un angelo

ll primo caso di eutanasia al mondo su un minore scatena polemiche e riaccende il dibattito anche nel mondo politico circa la necessità di una legge quadro sul fine vita
Vorremmo ricordare con questa nostra testimonianza che in molte regioni tra cui la Campania, mancano assistenza domiciliare e cultura delle cure terminali e palliative, manca l assistenza psicologica fondamentale sempre, ancor più se si tratta di minori
Mancano strutture per accogliere i malati terminali e le famiglie che spesso vengono rimandati a casa ad affrontare da soli l' impossibile, con un carico economico ed emotivo insostenibile tra infermieri privati per somministrare terapie endovena e specialisti spesso sciacalli che spillano danaro fino all ultimo minuto
Pur riconoscendo l importanza di una legge quadro sul fine vita, Più che parlare di morte dignitosa e diritto di morire ci piacerebbe che concretamente si agisse per garantire ad ogni malato dignità e assistenza reale fino all ultimo respiro, ancora di più se si tratta di bimbi
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